Strategie di un medico per vivere meglio e più a lungo di Enzo Soresi con Pierangelo Garzia
L’arte di invecchiare bene, mantenendosi il più a lungo possibile in salute, si può imparare. Non è mai troppo presto, né troppo tardi, per scoprire i vantaggi dell’attività fisica e di una corretta alimentazione. Certo queste sono le basi. Anche condurre una vita attiva, ricca di stimoli e di esperienze, di curiosità e di voglia di fare è altrettanto fondamentale.
Prendendo spunto dal tema dell’invecchiamento Enzo Soresi, medico pneumologo, oncologo e studioso di neuroscienze, ci conduce attraverso le profonde trasformazioni che la medicina ha conosciuto negli ultimi anni. Dando vita a un racconto dove le scoperte scientifiche si affiancano alle esperienze professionali, i casi clinici ai ricordi personali, le diagnosi mediche ai consigli pratici per stare bene. A volte come medico a volte come paziente Soresi non cessa mai di essere un instancabile sperimentatore, assertore di una medicina che, poggiando su solide basi biologiche si apre, senza preconcetti e preclusioni, a pratiche mediche non convenzionali quando queste possano essere utili al benessere del paziente.
Una propensione che lo ha portato a interessarsi della medicina narrativa, di cui Rudolf Steiner è stato antesignano, e a collaborare con medici antroposofici nell’utilizzo del vischio come terapia integrata nel pazienti affetti da tumore al polmone.
Nato nel 1938, Enzo Soresi, medico specialista in anatomia patologica, malattie dell’apparato respiratorio e oncologia clinica, ha sviluppato tutta la sua carriera presso l’Ospedale di Niguarda Ca’ Granda dove – dal 1990 al 1998 – ha diretto come primario la Divisione di pneumotisiologia Studioso di oncologia polmonare ha pubblicato sull’argomento oltre 150 articoli comparsi su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Attualmente è segretario di Octopus, associazione per le malattie fumocorrelate. Studioso di neurobiologia ha scritto un libro edito dalla UTET (2005) dal titolo “Il cervello anarchico” ed ha recentemente pubblicato insieme a Pierangelo Garzia ed Edoardo Rosati “Guarire con la nuova medicina integrata” per Sperling & Kupfer.
Nato nel 1938, Enzo Soresi, medico specialista in anatomia patologica, malattie dell’apparato respiratorio e oncologia clinica, ha sviluppato tutta la sua carriera presso l’Ospedale di Niguarda Ca’ Granda dove – dal 1990 al 1998 – ha diretto come primario la Divisione di pneumotisiologia
Studioso di oncologia polmonare ha pubblicato sull’argomento oltre 150 articoli comparsi su riviste scientifiche nazionali e internazionali.
Attualmente è segretario di Octopus, associazione per le malattie fumocorrelate.
Studioso di neurobiologia ha scritto un libro edito dalla UTET (2005) dal titolo “Il cervello anarchico” ed ha recentemente pubblicato insieme a Pierangelo Garzia ed Edoardo Rosati “Guarire con la nuova medicina integrata” per Sperling & Kupfer.
Ancora una volta, con Mitocondrio mon amour, terza pubblicazione divulgativa, Enzo Soresi riesce a sorprenderci, ad appassionarci, a divertirci. Con l’aiuto dell’amico, giornalista scientifico, Pierangelo Garzia, Soresi tocca gli snodi più interessanti, controversi e attuali della biomedicina. Dall’effetto placebo alla plasticità cerebrale, dall’importanza dei geni e dell’epigenetica al microbioma e al microbiota (ultime scoperte, rivoluzionarie, della biomedicina), fino ad arrivare all’amato mitocondrio, questo prezioso “organello energetico” che gioca un ruolo importante in molte funzioni del nostro corpo.
“Qualche tempo fa” precisa Enzo Soresi, “ho letto un bellissimo articolo scientifico relativo a uno studio americano che aveva messo a confronto i risultati di una biopsia del quadricipite praticata ad alcune persone anziane, sedentarie, con quelli di un gruppo di giovani sportivi. Sì è così potuto verificare come l’espressione genetica del mitocondrio fosse nettamente inferiore nei primi rispetto ai secondi. Minore espressione genetica vuol dire minore attività del mitocondrio fisiologicamente connessa all’invecchiamento. Hanno poi ripetuto l’esame dopo aver sottoposto per sei mesi il gruppo di anziani a sessioni di allenamento fisico. Il mitocondrio delle cellule muscolari aveva ripreso a pieno la propria espressione genetica, diventando praticamente simile a quella dei gruppo giovanile. Da allora sono solito prescrivere ai miei pazienti fumatori allenamenti con la cyclette e il concentratore di ossigeno. Ugualmente il lavoro sul mitocondrio consente agli infartuati di recuperare il loro potenziale cardiaco”.
“Un tempo i post-infartuati venivano tenuti a letto per settimane”, sottolinea Pierangelo Garzia. “Oggi sappiamo che occorre circa un mese, un mese e mezzo per recuperare la tonicità muscolare persa in una settimana di allettamento. Esiste un rapporto strettissimo tra muscolo e mitocondrio e bisogna considerare che più stiamo fermi e più i mitocondri si danneggiano.
Per questo l’attività fisica e la corretta alimentazione sono oggi considerate delle vere e proprie medicine”.
Ogni medico dovrebbe quindi avere la consapevolezza, e di conseguenza la modestia, di accettare il fatto che, in medicina, le granitiche certezze di un tempo possono drammaticamente infrangersi contro le nuove scoperte.
“Avrei dovuto essere morto. Altro che carriera medica. Non avrei fatto nulla di tutto ciò che ho realizzato in cinquant’anni di professione“, prosegue Enzo Soresi. “Non avrei più dovuto essere su questa terra se mio padre, anch’egli dottore, avesse seguito pedissequamente quanto prescrittomi da un illustre clinico: un ciclo di Roentgenterapia per ridurre l’iperplasia, ossia l’aumento di volume del timo al fine di favorire la crescita. Pochi anni dopo si è scoperto che il timo è l’organo chiave dell’immunità.
Se avessi pertanto subito le irradiazioni sarei sicuramente morto di infezioni in età adulta. Per questo è importante avere sempre ben presente che la medicina è una scienza in progress.
E ciò che è vero oggi – quelli che ci sembrano gli assunti della cura odierni – potrebbero non esserlo domani.”