Dopo il Viscum album, una nuova terapia integrativa antitumorale derivata da una pianta tipica del Molise, già da tempo utilizzata nella medicina antroposofica per le sue proprietà energizzanti.
A volte anche la medicina ufficiale sembra accorgersi che non esistono soltanto farmaci di derivazione sintetica, frutto di ricerche costate centinaia di milioni.
La buona notizia arriva dal IV Congresso Internazionale di Medicina Biointegrata, durante il quale Stefania Meschini – ricercatrice del reparto di Metodi Ultrastrutturali per Terapie Innovative Antitumorali del Dipartimento di Tecnologie e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) – ha dato notizia della scoperta delle proprietà antitumorali del Prunus spinosa.
“Il prunus – ha spiegato Stefania Meschini – è ricco di antiossidanti e può contrastare la capacità di proliferazione delle cellule tumorali. Nella sperimentazione in laboratorio, abbiamo trattato con l’estratto della pianta cellule cancerose di pazienti pazienti affetti da cancro a colon, polmone e cervice uterina”.
Da solo, però, l’estratto non aveva effetti significativi. Per questo è stato addizionato a un particolare complesso a base di aminoacidi, minerali e vitamine, denominato Can. Il risultato è stato sorprendente: il composto è stato in grado di ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali, distruggendo tra il 70 e il 78 per cento delle cellule cancerose nell’arco di ventiquattr’ore.
Ora i ricercatori annunciano che l’obiettivo è arrivare, nell’arco di qualche anno, alla produzione di un nuovo farmaco antitumorale: ma per questo sarà necessario passare attraverso la successiva fase di sperimentazione sugli animali. Il composto sarà immesso sul mercato, sotto forma di integratore, a un prezzo assolutamente accessibile. (fonte Ansa)