Una nuova tecnologia per la diagnosi precoce del tumore al seno
Nella lotta contro il cancro al seno, prevenzione e diagnosi precoce risultano essere le principali armi a disposizione delle donne.
La diagnosi precoce significa infatti individuare il tumore in fase iniziale, quando cioè risulta, in genere, più semplice da trattare. Si può quindi procedere con interventi chirurgici o farmacologici non particolarmente invasivi. Di conseguenza, migliora anche la qualità della vita della persona che si sottopone alle terapie.
Indagini sempre più accurate e tecnologie avanzate consentono oggi uno screening più sicuro nella diagnosi precoce del tumore al seno.
Come evidenziato durante il convegno della Società Italiana di Radiologia Medica (Sirm), svoltosi a Firenze lo scorso maggio, due sono i nuovi strumenti messi a disposizione degli oncologi: la tomosintesi mammaria e la elastosonografia.
La tomosintesi, ovvero la mammografia digitale 3D, scompone la mammella in tante immagini, permettendo così di studiare nel dettaglio eventuali lesioni che resterebbero nascoste nell’immagine integrale. Se impiegato nello screening, questo strumento diagnostico, combinato insieme ad altre tecnologie, aumenta del 30% la possibilità di riconoscere un tumore anche di piccole dimensioni rispetto alla mammografia tradizionale.
La palpazione elettronica (elastosonografia), invece, fornisce informazioni riguardo all’elasticità dei tessuti e consente di evidenziare alterazioni patologiche caratterizzate da ridotta elasticità. Questo tipo di indagine diagnostica di recente introduzione -complementare all’ecografia – basato sugli ultrasuoni, consente la caratterizzazione tessutale, e risulta indicato per individuare eventuali lesioni sospette che possono presentare una rigidità fino a 10 volte superiore rispetto a quella dei tessuti circostanti.