Prosegue il nostro viaggio in compagnia della professoressa Cristina Barbera alla scoperta dell’Associazione Anziani Oggi. Una realtà poliedrica che opera da oltre trent’anni nei campi della cultura, della comunicazione, della ricreazione, della formazione, dello sport e del tempo libero.
Genova 13 aprile 2012 – Nel precedente articolo dedicato a Villa Piaggio abbiamo avuto modo di scoprire come le attività e le iniziative proposte dalla vostra associazione sono veramente molteplici e destinate a differenti fasce di età. Riuscendo così a soddisfare le esigenze di nonni, figli e nipoti.
Oltre a quelle di cui abbiamo pecedentemente parlato ci sono ulteriori iniziative in pista?
Per gli anziani fragili abbiamo proposto nelle case di riposo (Asp Brignole, Seniores, Residenza Caffaro ma anche Villa Basilea) progetti di attività motoria adattata per stimolare l’attività cognitiva, la relazione con gli altri, il piacere senso motorio attraverso l’utilizzo di attrezzi non convenzionali. Per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria invece stiamo attualmente portando avanti il progetto Argento Vivo, che propone attività motorie di base e corsi più impegnativi come la ginnastica artistica e il mini-volley, la ginnastica ritmica ma anche attività manuali quali la ceramica.
Un’ulteriore iniziativa di cui mi preme parlare è quella della Pallastrada. L’idea nasce dalla constatazione di come, oggi, si sia incredibilmente ridotto il tempo che i bambini dedicano al gioco. Mentre aumentano gli impegni e le attività organizzate.
La Pallastrada vuole essere una risposta a questa problematica. Per fare in modo che i bambini possano riappropriarsi con fantasia e creatività della dimensione ludica. Giocare a palla in strada non vuole banalmente dire giocare a calcio. Si vuole invece ricreare una situazione non precostituita, in cui il gruppo di bambini, di volta in volta reinventa le regole del gioco, in base allo spazio, alla situazione, alle abilità dei singoli partecipanti, che possono essere anche di età differenti. Come avveniva quando eravamo piccoli noi.
L’associazione dedica anche spazio ad attività manuali e iniziative culturali?
Accanto alle attività motorie sono state avviate nel tempo anche quelle che noi chiamiamo le attività alternative. Anche in questo caso seguendo proposte e aspettative dei nostri associati.
Ad esempio, un giorno, una delle signore che partecipava al mio corso di ginnastica, insegnante di inglese in pensione, mi chiese di poter organizzare, una volta alla settimana, un incontro durante il quale poter parlare in inglese con le amiche della palestra. È nato così il primo corso di lingue.
A questo sono seguiti quello di francese, poi bridge, burraco, bijoux, pittura, ceramica, chitarra, fotografia, computer, patchwork canto corale ed il corso della memoria.
Alcuni sono svolti da professionisti e sono a pagamento. Altri sono gratuiti per gli associati.
Le capacità professionali ma anche la passione che anima gli istruttori è sicuramente uno dei fiori all’occhiello dell’associazione Anziani Oggi. Dottoressa Filippi, che cos’è che fa di un istruttore un buon istruttore?
Credo che il nostro punto di forza risieda nella scelta degli istruttori ma anche e soprattutto nel loro costante aggiornamento. I corsi sono tutti tenuti da persone diplomati Isef e laureati in Scienze motorie.
Poi, mensilmente ci sono incontri tra gli operatori, durante i quali ci confrontiamo mettendo in
comune quelle che sono le personali esperienze maturate nello svolgimento delle varie attività. Un modo estremamente valido per trovare sempre nuovi stimoli e poter offrire un programma di attività variegato e puntuale.
Un percorso che porta l’istruttore ad una progressiva maturazione sia professionale sia personale?
Negli anni anche le tecniche di lavoro sono cambiate, sulla base di nuove scoperte, di nuove
conoscenze. Per questo è importante mantenersi aggiornati.
Ma per noi risulta fondamentale anche l’esperienza maturata nell’approccio all’interno del gruppo.
Nello svolgimento della nostra attività oltre alla componente tecnica esiste anche un aspetto che poteremmo definire di animazione. Queste due parti devono coesistere, armonizzarsi, per ottenere i migliori risultati. Non bisogna mai dimenticare che la persona deve essere il fulcro della nostra attenzione.
Questo vuol dire che occorre mettere al cento non l’esercizio ma l’individuo?
Certo la programmazione è importante ma questa va di volta in volta, di giorno in giorno adattata alle esigenze del singolo. Occorre creare una situazione in cui ciascun componente del gruppo possa esprimersi al meglio. Tutti, nessuno escluso, devono sentirsi partecipi anche dei piccoli miglioramenti motori.
Per questo dobbiamo stimolarli, farli sentire a proprio agio all’interno del gruppo, creando armonia.e favorendo il processo di socializzazione.
Il legame che si forma tra di loro li spinge a frequentare con assiduità la palestra, superando
i piccoli ostacoli, i momenti di stanchezza o di scoramento.
Ci sono ulteriori finalità perseguite nello svolgimento dei corsi?
Un altro obiettivo è il raggiungimento della consapevolezza. Si cerca di guidare la persona a riappropriarsi del proprio corpo, a migliorare la percezione di sé, a diventare consapevole delle proprie capacità di movimento, di coordinazione, di capacità respiratoria, di equilibrio, e di scioltezza dei movimenti.
Ma anche a liberarsi dai blocchi psicologici: a diventare più gioiosi, ad avere più fiducia in se stessi.
Come riuscite ad ottenere questi risultati?
Innanzi tutto ogni attività deve essere svolta rispettando l’età e le capacità di ciascun componente del gruppo. Fin dai primi approcci occorre aiutare l’anziano a superare il timore con cui affronta un nuovo esercizio. Per lui è una costante sfida che lo porta a scoprire i propri limiti e le proprie potenzialità. Ma è anche un momento di svago e benessere che lo fa star meglio fisicamente.
Il risultato è che ci si sente più liberi nello svolgimento delle varie attività quotidiane. Salire le scale diventa più facile, i lavori di casa sono meno pesanti, è più semplice vestirsi.
Ma ripeto: non basta la semplice, pedissequa ripetizione di un esercizio per ottenere buoni risultati. È necessario un approccio olistico che comporti benefici non solo a livello fisico ma anche psicologico.
In definitiva, un buon istruttore deve essere anche un po’ psicologo?
L’insegnante non è solo un tecnico ma deve anche essere capace di vedere la persona nella sua interezza, coglierne le sfaccettature.
Inoltre le fasce d’età sono estremamente eterogenee. All’interno della stessa classe possiamo avere persone di 55 anni come anche di ottant’anni. Inizialmente pensavamo fosse difficile far convivere generazioni diverse all’interno di uno stesso gruppo. Ci siamo invece accorti che questo può diventare di stimolo per entrambi se si valorizzano le caratteristiche proprie di ciascuna generazione. Il legame è dato da un obiettivo comune: la voglia di sperimentare, di mettersi alla prova, di dimostrare a se stessi di essere ancora in grado di potersi migliorare.
Il momento più bello?
Ce ne sono tanti. Ma se proprio devo sceglierne uno direi la festa dell’associazione, che di solito facciamo a maggio, con le esibizioni dei vari corsi. Ma queste dovete venirle a vedere.
Vi aspettiamo tutti mercoledì 23 maggio alle ore 15 in Villa Piaggio.